E’ una costruzione, le cui origini possono essere fatte risalire al periodo normanno con funzioni di controllo e difesa, che ha subito molti rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Di pianta quadrangolare con quattro bastioni d’angolo, nove cellule a piano terra ed altrettante al primo piano. Il secondo piano è stato ricavato in epoca successiva da un sottotetto. Tutte le cellule sono con volta a crociera, salvo la cellula centrale, a piano terra, che in origine era, evidentemente, una corte. Il primo restauro, di cui si ha notizia, è del 1675, durante il dominio di Antonio de Ponte, perché quasi cadente, come risulta da una lapide posta sul portone d’ingresso.
Passato, alla fine del XVIII secolo, alla famiglia Caracciolo di Vietri viene sottoposto, intorno al 1860, ad ulteriori lavori, su progetto dell’arch. Ascanio Amenduni di Casamassima, che ne stravolgono l’aspetto. A questo intervento, sono da attribuire la costruzione delle torri merlate, il rifacimento della facciata di prospetto, così come la vediamo oggi, con i tre portoni di accesso, le finestre bifore a primo piano, il bugnato di rivestimento e lo scalone interno. Tra la prima e la seconda guerra mondiale, subisce ulteriori interventi, con il rifacimento del solaio al secondo piano e con la costruzione di altre due torrette merlate.
Sede della municipalità ne secondo dopoguerra, nel 1971 viene acquistato dall’Amministrazione Comunale di Sammichele per essere adibito a Museo della Civiltà Contadina. Negli ultimi anni del secondo millennio, è stato sottoposto ad ulteriori lavori per riportarlo, per quanto possibile, almeno nella sistemazione interna, al suo aspetto originario.