(Via del Canale)
Le prime notizie dell’Abbazia benedettina di S. Angelo risalgono al 1158 e si rilevano dal Codice Normanno di Aversa dove si racconta di una controversia tra Guidalmone, Superiore del Monastero di S. Angelo di Frassineto, e il catapano Biagio di Modugno; è accertato, infine, che nel secolo XVII l’Abbazia è ancora viva e vitale.
I resti dell’antica Abbazia sono ancora in piedi, a poca distanza dal paese, lungo la strada che dall’abitato porta a quella contrada che è conosciuta con il nome di Canale Frassineto. Sono ancora identificabili vari ambienti: una cappella, in cui sono visibili alcune tracce di affreschi, una sala con un grande camino che doveva servire come refettorio e dormitorio per i pochi monaci, un grande ambiente, lungo e stretto, utilizzato in parte come stalla ed in parte come ricovero per i viandanti. Isolato sorge un ultimo ambiente che doveva essere la stanza del priore. I corpi di fabbrica ed un muro di cinta racchiudono un atrio centrale.
Non deve, inoltre, trarre in inganno il fatto che i ruderi non presentano i requisiti classici di una struttura cenobiale, perché essi erano una prerogativa di insediamenti benedettini ben più importanti. L’Abbazia di S. Angelo in Frassineto, era solo una piccola grancia dell’Abbazia di San Lorenzo di Aversa, il più grande insediamento benedettino nel sud Italia.